Siamo convinti che alla base di qualsiasi rapporto debba esserci la fiducia. Questa massima vale ancor di più se si tratta di un rapporto tra avvocato e cliente.
Solitamente i clienti che contattano un avvocato, per prima cosa chiedono: ”Vero che vinceremo?”
La figura del legale deve da una parte raccogliere le grandi aspettative del proprio cliente, dall’altra deve esercitare il diritto di informare il proprio cliente in modo esaustivo e trasparente.
Il professionista dovrà quindi spiegare chiaramente al proprio assistito (il quale, di regola, non possiede cognizioni tecnico-giuridiche, né ha piena consapevolezza delle scelte che possono essere prese in un giudizio e delle relative conseguenze), le caratteristiche e l’importanza dell’incarico, le attività da espletare, le iniziative da intraprendere, le ipotesi di soluzione, i tempi e i rischi connessi ad un processo, oltre agli oneri ipotizzabili e ai costi della prestazione, in modo da consentirgli di decidere se portare avanti o meno l’azione giudiziaria.
In pratica, il professionista ha il dovere di correttezza e diligenza richiesti dall’art. 1176, 2° comma, c.c., ma assumendo un’obbligazione di mezzi e non di risultato, mentre il cliente si obbliga al pagamento del relativo compenso.
Inoltre oggi, in nome della trasparenza e a vantaggio del rapporto con il proprio cliente, ci sono nuove regole per stilare le parcelle degli avvocati: il preventivo obbligatorio.
Patti chiari fin da subito e il rapporto con il cliente ne ha benefici.
Migliorare il rapporto tra avvocato e cliente con il decreto “Cresci-Italia”
Con il decreto “cresci-Italia”, è stato introdotto un vero e proprio obbligo di accordo scritto tra avvocato e cliente: essi devono concordare l’importo del compenso fin dal momento del conferimento dell’incarico professionale e metterlo nero su bianco.
A maggior ragione, l’avvocato deve informare il cliente sul grado di complessità dell’incarico e sulle prestazioni e attività da svolgere, nonchè sui possibili sviluppi della pratica e sulle prevedibili spese vive da sostenere. Il tutto sotto forma di preventivo di massima.
Lo studio legale ha sempre più l’esigenza di strumenti informatici che diano un supporto a queste attività, senza mai perdere di vista il vero obiettivo del suo lavoro, quello di studiare il caso per dare il miglior supporto possibile al proprio cliente e quello di rendere il rapporto avvocato e cliente il migliore possibile.
Noi di Nekte supportiamo molti studi legali con Quantum, un software gestionale fatto su misura sulle esigenze dello Studio legale, che tra i molti automatismi ha la funzione di elaborare le parcelle di tutti i collaboratori dello Studio, suddivisa per ogni voce di attività, anche quella che poi non verrà fatturata al cliente, ma ugualmente importante per la gestione dello Studio. In questo modo i professionisti con pochi clic potranno compiere quelle attività di basso valore.
Il rapporto tra avvocato e cliente ha tutto da guadagnare.